Tempesta di neve da Anton Čechov
Attraverso un romanzo, si penetra in un determinato ambiente, lo si assimila, lo si ama teneramente o lo si odia. Ma una novella è una porta semiaperta per un istante su una casa sconosciuta e subito richiusa.
Questa storia è una miniatura. Liberi dalle convenzioni sociali e dalle forme, in una dismessa parrocchia della più fredda e remota Russia, Raisa, figlia del defunto sagrestano, sente il bisogno di liberare e dar sfogo a tutta la sua bellezza e a tutta l’energia dei suoi vent’anni. Sogna un mondo di colori, magari al fianco di un giovane ed affascinante ufficiale, accanto al quale alla sua viva bellezza e intelligenza sarebbe resa giustizia.
Ma è prigioniera di una realtà e di un destino che ha posto al suo fianco il diacono Savelij, uomo estremamente ottuso, di misero aspetto e di scarsa brillantezza che vive con assoluta gelosia il rapporto con la moglie accusandola di essere strega, e che nasconde ogni sua paura dietro un ossessivo rapporto con le figure religiose. Savelij è un uomo verso cui la natura sembra non esser stata affatto generosa, ma nel suo profondo si cela amore, che a causa della sua infelice forma e delle strette regole imposte dall’organizzazione sociale, non riesce a liberare.
Regia – Olga Melnik
Disegno luci – Samuele Batistoni
Raisa – Larthia Galli Nannini
Savelij – Fabio Deriu, Gianni Monini
Bambina – Marina Meoni, Yelena Krylova
Madre – Vera Striganova, Marianna Maglione
Postiglione – Matteo Facenna
Vetturino – Vasco Bonechi, Osvaldo di Cuffia
Festival Teatrale “La nostra Via d’Uscita” (Russia, 2017)
- Migliori attori Larthia Galli Nannini e Fabio Deriu,
- Miglior Immagine Artistica alla Regista Olga Melnik
- Premio al Centro di Teatro Internazionale per la conservazione della tradizione del Teatro psicologico Russo.
Festival L’Estate di San Martino (Italia, 2019)
- Miglior Scenografia – “Per aver saputo portare lo spettatore fin dentro la realtà vissuta dai personaggi, attraverso la cura minuziosa e dettagliata degli elementi scenici e del costume: la neve che leggera viene lanciata dalla giovane sposa, che si trasforma nel freddo che attanaglia il cuore della protagonista alla quale non resta che scaldarsi al fuoco dei ricordi e di passioni fugaci. Una scena capace di aggiungere all’azione un valore importante, a servizio degli attori e del testo e non semplice arredamento”.
- Miglior Regia a Olga Melnik – “La sua regia elegante e completa, costruita intorno agli attori, ha saputo trasportare il pubblico in tempi e luoghi lontani. Con trovate sceniche argute e raffinate ci ha regalato immagini emozionanti e sospese e ci ha fatto vivere la storia insieme ai personaggi.”
- Migliori attori a Larthia Galli Nannini e Fabio Deriu – “Ci hanno portato con loro all’interno della storia, offrendoci una verità: hanno vissuto e ci hanno fatto vivere ciò che erano chiamati ad interpretare, prerogativa dei grandi attori. Hanno dato concretezza ai loro personaggi attraverso una recitazione misurata, mai eccessiva, ed usando sapientemente i loro corpi e le loro caratteristiche fisiche per caratterizzare due figure fortemente diverse tra loro, ma allo stesso tempo complementari: la giovane, bella ed esile Raisa, che si vuole riappropriare in ogni modo possibile dei suoi vent’anni, e il diacono Savelij, misero d’aspetto e dalla mentalità ancor più misera.”
- Miglior spettacolo – “Per la grande qualità dell’atto scenico e per il coinvolgimento pieno dello spettatore nelle emozioni del mondo descritto da Cechov. Per l’immersione efficace nella sofferenza nascosta dell’esistenza, tipica degli anni inquieti di fine ottocento, ma che ci riporta anche alle angosce e alle tragedie del mondo femminile di oggi. Uno spettacolo che ci ha coinvolti e convinti nella sua totalità.”
Festival Teatrale Nazionale Teatrika a Castelnuovo Magra, provincia della Spezia.
65 minuti